POLLO RUSPANTE ARROSTO

Prendete un bel pollo, fiammeggiatelo, lavatelo, asciugatelo dentro e fuori e massaggiatelo con del
succo di limone. Preparate un battuto con aglio, rosmarino, salvia, sale e pepe e, con esso,
cospargete il pollo dentro e fuori. Lasciatelo riposare per qualche ora. Mettete il pollo in una teglia
con un filo d’olio. Infornate a 200 gradi. Fatelo rosolare bene da tutte le parti. A metà cottura
aggiungete del vino e finite di cuocere. Col pollo arrosto ci stanno bene le patate, che potete cuocere
insieme al pollo, tagliandole a tocchetti grossi. Preferite qualcosa di fresco? Un’insalata o dei
pomodori tagliati a fette conditi con olio, sale, pepe e basilico fresco.
Oppure dei pisellini cotti in bianco con cipolla e pancetta affumicata.

Il pollo del passato.
Si dice sempre che i polli anni fa erano più buoni di quelli di oggi! Effettivamente qualcosa di vero c’è.
Ricordo che abitando in campagna i miei genitori allevavano polli, galline (per le uova fresche) conigli,
(paperi che però non si mangiavano e sono campati 12 anni e sono morti di vecchiaia,ma questo succedeva
molto più tardi di quegli anni li )Ricordando come venivano cresciuti gli animali da cortile, prima di tutto
non c’erano i giardini (come ora)con i fiori, ma il cortile era invaso da animali e poi veniva fatto l’orto cosi al
negozio di alimentari si andava solo per piccole spese , come il sale, un poco di pasta quando mancava
quella fatta dalla mamma con farina acqua e sale, o per comprare un salacchino da mangiare con la polenta
e a volte un pezzetto di baccalà. I polli dopo mesi che mangiavano, erano pronti per essere cucinati,
qualcuno veniva venduto e qualcuno veniva mangiato, ma non come ora che di un pollo intero non rimane
nulla, a quei tempi si faceva di tutto perché il pollo durasse a lungo e veniva compensato con le verdure di
stagione e le patate che non mancavano mai da un anno all’altro. Si racconta che la carne di pollo era più
buona rispetto ad oggi, qualcosa di vero c’è, prima di tutto crescevano all’aperto e poi venivano alimentati
con i prodotti dei campi fra cui il granturco, lo scarto del grano e poi gli venivano fatti dei pastoni con la
semola e avanzi di cucina, poi beccavano l’erba dove trovavano i piccoli vermetti, i sassolini e i piccoli
semini che il vento trasportava dalle piante. È per quello che la carne era più saporita e attaccata all’osso.
Quelli che si trovano in commercio oggi, non possono essere uguali, perché devono crescere in fretta per
l’economia di chi li alleva per poi venderli. Comunque il grasso del pollo e tacchino è più vicino ai grassi di
origine vegetale e la sua carne contiene meno colesterolo. 100g di petto di pollo senza pelle contiene da 90
a 100 calorie.

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