INGREDIENTI:
Due carote, una cipolla, due coste di sedano, due patate, salsiccia q,b, aglio tre spicchi in camicia, passata di pomodoro q,b, un rametto di rosmarino, due foglie d’alloro, olio, sale e pepe.
PREPARAZIONE:
In un tegame abbastanza largo, mettete l’olio con tutte le verdure tagliate a tocchetti, con la salsiccia intera, oppure a pezzi, fate rosolare il tutto girando spesso con un mestolo di legno, mettete un poco di passata di pomodoro, allungata con acqua, fate cuocere a fiamma bassa il tutto per circa 30 minuti.
Trascorso questo tempo, vedrete che si sarà formato un bel sughetto, aggiustate di sapore e spegnete il fuoco.
Questa pietanza, anni fa nelle campagne, veniva fatta nell’inverno, dopo avere ammazzato il maiale e con le verdure di stagione. Il maiale a quell’epoca veniva lavorato nelle case dei contadini. D’usanza veniva regalato a parenti e amici, un piccolo insaccato. I prosciutti, il lardo e salami, venivano salati pepati e poi venivano messi in un luogo fresco e areato a prendere il sale. Le salsicce, il marlegato e salami con la soppressata, venivano attaccati al soffitto della cucina, cosi tiravano piano piano e prendevano tutti i profumi delle spezie. Venivano fatti i fegatelli, avvolti nella rete del maiale, insaporiti con sale, pepe e finocchio selvatico, ricoperti di strutto e messi a cuocere nel forno a legna. Veniva fatta la carne salata, messa nei mastelli di legno, ricoperta di sale, dopo qualche mese era pronta da mangiare. Non cerano i frigoriferi e allora le bistecche per conservarle, venivano cotte in forno con lo strutto e poi le mettevano nei barattoli di vetro al fresco per conservarle per qualche mese, coperte con lo strutto di cottura. Del maiale
non veniva buttato nulla e durava quasi un anno.